Niente assembramenti negli uffici pubblici. Per garantire il distanziamento interpersonale (tra i dipendenti e con l'utenza) e prevenire l'affollamento dei locali, l'orario dei servizi erogati al pubblico e quello di lavoro dovranno essere organizzati in maniera flessibile per fasce di entrata e uscita. Le p.a. dovranno fornire mascherine chirurgiche ai dipendenti presenti in ufficio o che lavorano in spazi condivisi. Per chi lavora a contatto con il pubblico, oltre alla mascherine, potrà essere previsto l'impiego di visiere e, ove possibile, anche l'utilizzo di barriere separatorie. I termoscanner non saranno obbligatori per gli enti pubblici, ma solo facoltativi. Chi vorrà potrà installarli all'ingresso per rilevare la temperatura corporea del personale interno e dell'utenza esterna. Sono alcune delle indicazioni contenute nella bozza di protocollo quadro per la prevenzione e la sicurezza dei dipendenti pubblici sui luoghi di lavoro durante l'emergenza sanitaria da «Covid-19» che la Funzione pubblica ha inviato ieri ai sindacati (dopo l'ok del Comitato tecnico scientifico) per concordare le regole sulla Fase 3 della p.a., quella che segnerà il progressivo rientro in sede degli statali che non svolgono mansioni erogabili in modalità smart working. (ItaliaOggi)
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